I rilevatori di movimento per un impianto di antifurto che vanno montati all' aperto, perimetrali, sono piú sofisticati e complessi rispetto a quelli interni. E' abbastanza facile capirne il perchè. Esternamente i fattori ambientali possono facilmente influenzare il buon funzionamento del rilevatore.
Ci sono moltissime cose che possono complicare il lavoro di un sensore volumetrico. Pioggia oppure vento, grandine, neve, ma anche nebbia e foschia rendono difficile individuare l'eventuale presenza di un ladro o comunque di una persona non autorizzata che transita o è entrata in una determinata area.
La circuiteria elettronica è piú complessa ed inoltre deve resistere all'usura che è piú rapida. I circuiti di un sensore esterno sono "tropicalizzati" ovvero vengono trattati con apposite sostanze chimiche per resistere a situazioni climatiche difficile. Vengono impermeabilizzati con guarnizioni in gomma e silicone.
Insomma, il costo maggiore è giustificato proprio da questo motivo. Ecco perchè possono arrivare anche a costare il triplo rispetto ad un rilevatore di movimento interno.
Fisicamente ci accorgeremo che un sensore esterno è grande il doppio rispetto ad uno interno, proprio per ospitare questi circuiti elettronici che devono tenere conto di azioni di disturbo. Detto questo dobbiamo sempre tenere a mente alcune cose quando li andremo ad installare per controllare un giardino, un balcone, una finestra (in questo caso ci sono anche i sensori a tapparella, un po' piú semplici ed economici).
I fattori di disturbo per i sensori esterni
- Vento: non è un grande problema, ma il vento può far volare fogli o altri oggetti che, se si posano di fronte alla finestra del sensore, impediscono il suo funzionamento con conseguente attivazione e generazione di un falso allarme. Tenete sempre pulito il giardino o il balcone ed eliminate eventuali panni o altri oggetti che possono volare quando c'è molto vento.
- Animali: il passaggio di un gatto o un cane non sono anche in questo caso un problema. I sensori hanno tutti la funzione di "immunità agli animali" ovvero sono "pet immune", il problema sorge se avete un cane di taglia molto grande, oltre i 25 Kq. L'animale potrebbe anche giocare con il sensore, posizionateli in modo che non possano essere facilmente accessibili.
- Nebbia e Foschia: in questo caso il pericolo di falso allarme è piú presente. Quando c'è molta nebbia il sensore non "vede" bene e anche se un PIR legge la variazione di calore, potrebbe non funzionare correttamente.
- Irraggiamento solare: il sole che colpisce il sensore, anche di riflesso potrebbe generare un allarme. Attenzione anche ai fari di auto che passano vicino e riflettono la luce direttamente sul sensore.
I prezzi
se si tratta di un sensore PIR a doppia frequenza, che lavora su 433 e 866 Mhz ce la possiamo cavare anche con 70-90 euro. Dipende anche dalla distanza che coprono. Palriamo di un prodotto di media-buona qualità.
Un doppia tecnologia che lavora anche con controllo a microonde e "infrared" costa mediamente 150 euro. Per non parlare delle barriere perimetrali (almeno 200 euro a coppia) che invece si utilizzano per il controllo lungo i muri o sui cancelli. In questo caso si crea un filo invisibile che se valicato genera un allarme.
La presenza di sistemi di anti mascheramento, anti strappo, antimanomissione ed anti sabotaggio fanno lievitare il prezzo. Così come la distanza massima che riescono a coprire, arrivano anche a 100 metri.
Dove comprarli
generalmente i sensori sono venduti insieme alla centralina se si tratta di kit di antifurto, altrimenti possono essere comprati singolarmente anche su siti come AMAZON. La compatibilità con la propria centralina va testata, possono essere collegati con cavo (preferibile e consigliato) oppure in maniera wireless. In quest'ultimo caso sono dotati di batteria ricaricabile o a lunga durata che va controllata periodicamente.